Fresature per montaggio legno carbonizzato
Le tavole di legno carbonizzato con tecnica Yakisugi Ita possono avere delle fresature sui lati lunghi che favoriscono il montaggio sia in verticale che in orizzontale a pavimenti da decking per ambienti esterni.
Per scegliere la fresatura migliore adatta al vostro progetto ci sono principalmente tre tipologie diverse:
- Fresatura sul lato lungo femmina-femmina
- Fresatura sul lato lungo maschio-femmina
- Senza fresatura, legno a tavolame prismato
La fresatura viene eseguita successivamente alla fase di carbonizzazione che avviene in appositi forni con bruciatura a fiamma controllata, in quanto dopo la carbonizzazione, la parte esterna del legno viene leggermente mangiata, risultando imperfetta in alcune sue parti.
La fresatura eseguita successivamnte permette la pulizzia e rimozione di parti mangiate dal fuoco, garantendo un montaggio preciso senza disconnessioni tra le tavole, creando una superficie visivamnte omogenea.
Ricordiamo che tutta la tavola di legno è stata carbonizzata e quindi le caratteristiche tecniche, fisiche e meccaniche che distinguono il legno bruciato con tecnica Shou Sugi Ban, non vengono meno, anche se successivamente una piccola parte di tavola viene rifresata.
La scelta della fresatura del larice carbonizzato ad esempio, dipende dal tipo di rivestimento che deve essere eseguito, se verticale oppure orizzontale a pavimento.
Dovendo rivestire una parete verticale di una facciata esterna dove le tavole andranno posizionate parallele e verticali rispetto al piano stradale, la fresatura femmina-femmina è la più idonea allo scorrimento dell'acqua piovana sulle tavolame.
Lo spazio di fessurazione che risulta tra una tavola e l'altra è minimo e in questo l'acqua scorre via e asciuga più velocemente non ristagnando tra le fughe.
Il montaggio viene eseguito con clip a scomparsa che andranno posizionate nelle femmine e non vedrete alcuna vite a vista.
Se il montaggio del legno massello bruciato riguarda una parete verticale esterna, con tavole messe in parallelo e orizzontali, un incastro maschio-femmina è visivamente più compatto ed uniforme, non si vedranno viti ne giunzioni in quanto la vite stessa sarà posizionata a scomparsa sul maschio.
Il tavolame senza fresatura viene in genere consigliato per le pedane da esterno o i pavimenti da esterno in sottoportici, bordi piscina, o camminamenti a passerella.
Anche in questo caso il legno massello carbonizzato avrà modo di muoversi durante le stagioni e si potranno utilizzare tavole di lunghezza maggiore in quanto la posa verrà eseguita posizionando la vite direttamente a vista sopra la tavola.
L'acqua tra le fughe, che saranno di pochi millimetri, non ristagnerà e il massetto sottostante al rivestimento asciugherà velocemente, oltre ad avere un buon grado di ventilazione.
Per i rivestimenti a pavimento esterni è anche consigliabile l'incastro femmina-femmina con un montaggio a clip a scomparsa come il decking, la lunghezza delle tavole consigliata è in questo caso inferiore, al massimo di 2500 millimetri.
Sempre in tema di esterni si possono utilizzare tavole non fresate per la costruzione di ombreggiatori o palizzate di recenzioni di confine e steccati che il legno bruciato rende unici.
I rivestimenti interni verticali in genere non richiedono fresature, quindi saranno a tavolame prismato, se lo stile che si vuole dare alla parete da rivestire è naturale, legnoso e materico, in definitiva più rustico.
Diversamente si opta per una fresatura femmina-femmina più pulita, meno sconnessa nella congiunzione delle tavole, sia che siano posizionate orizzontalmente o verticalmente rispetto al piano del pavimento. La parete risulterà visivamente moderna, ben definita e allineata nella congiunzione delle tavole, un effetto di alto design.
La fresatura maschio-femmina all'interno vi garantirà uniformità della parete rivestita, senza vedere stacchi tra una tavola e l'altra, creando una cromia davvero unica.
Si tenga sempre in considerazione che il tavolame è un massello e che con l'alternanza delle stagioni può muoversi, ritirandosi, torcendosi leggermente o dilatandosi, sia all'interno che all'esterno del fabbricato, creando un gioco materico di texture mai uguali nel tempo.